In tutte le città del mondo romano le riunioni delle prime comunità cristiane si tenevano nella casa privata di qualche membro più distinto, in un vano ove poteva adunarsi un numero più grande delle persone. Lo stesso avveniva a Salona. E. Dyggve riteneva che tale vano, detto domus ecclesiae (la casa della comunità) ovvero, parafrasando, ecclesia in domo privata (la comunità in casa privata) fosse contiguo alle mura cittadine sul lato nordovest della cosidetta città orientale . Questo spazio viene di solito chiamato, dal nome imposto da Dyggve, Oratorio A. Trattando questo argomento nonché quello riguardante primordi della cristianità a Salona, B.Gabričević, come già menzionato, riteneva che l’oratorio fosse sistemato in una casa privata essendo influenzato dalle missioni venute da Roma. Forse già all’epoca del vescovo Venancius che fu, pare, il primo capo della comunità cristiana a Solin.